MORETTI VITO, D'Annunzio
pubblico e privato, Venezia, Marsilio, 2001, 184 pp.
Quarta di copertina:
La ventura complessa di D'Annunzio si articolò sul progetto
d'una esistenza 'inimitabile', indirizzata alla costruzione d'un protagonismo in cui la realtà privata e quella
pubblica si sovrapposero per dar luogo ai turgori dell'esteta e alla più ardua sintonia fra vita e opera, fra
volontà e scrittura e fra passioni e pensiero. Questo libro, avvalendosi di carteggi rari o inediti e di fonti
aggiornate, tenta di delineare una fisionomia non dispersiva né circoscritta di D'Annunzio e di chiarire la
relazione che egli instaurò fra quello che volle essere e ciò che realmente fu. Il progetto di "una esistenza
inimitabile" portò D'Annunzio alla sovrapposizione fra vita privata e pubblica, fra forme di esistenza e spazi di
scrittura: un protagonismo che conquistò lo stesso mondo borghese e che indusse la società del tempo ad assimilare
il linguaggio dei miti e la retorica delle passioni decadenti in uno scenario di cultura proteso alle più
ambiziose aperture e alle più inquietanti riformulazioni dell'identità nazionale. Risulta pertanto impossibile
separare l'opera testuale dal personaggio e dal gioco di attese che seppe instaurare con il suo pubblico. Questo
libro dà conto di tale intreccio e delinea la fisionomia del poeta grazie alle sue espressioni più intime e
private per arrivare alle ragioni genetiche dei suoi testi e chiarirne il significato, le qualità specifiche, i
modelli di riferimento e l'incidenza.
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