MARTINELLI VITTORIO, La
guerra di D'Annunzio. Da poeta e dandy a eroe di guerra e 'Comandante', Udine, Gaspari,
2001
Quarta di copertina:
Se nel 1915 qualcuno avesse ipotizzto che il grande poeta e
dandy italiano sarebbe diventato un eroe di guerra, non sarebbe stato preso in considerazione da nessuno.
Che un famoso quanto raffinato poeta e scrittore vissuto al centro della belle époque, un
intellettuale conteso dai salutti della Ville lumière, decida a cinquantadue anni di diventare
soldato, compia audaci azioni areonautiche e navali - come penetrare di notte in un munitissimo porto nemico -,
diventi il simbolo dell'irredentismo e venga eletto "generale", comandante trascinatore di un
esercito, è un evento non riscontrabile nella storia di altre nazioni.
Del d'Annunzio tombeur des femmes esistono varie
documentazioni, ma del poeta che vive il cameratismo e l'amicizia forgiata nell'azione rischiosa non esistono
altrettanti libri. Eppure un poeta che trascini un esercito con l'esempio di azioni temerarie non è
personaggio da confinare in comuni etichette ideologiche. Viene infatti da pensare che se "il grande romanzo
italiano" è un romanzo non scritto, la vita romantica avventurosa tormentata e visionaria di Gabriele
d'Annunzio è il grande romanzo italiano.
L'eccezionalità della vicenda di questo
intellettuale italiano in guerra rende questo libro prezioso in quanto è la prima volta che vengono
sistematicamente ricostruiti gli avvenimenti, ma soprattutto è prezioso per ricostruire un personaggio che
più di ogni altro influenzò la cultura e la storia d'Italia, e che dimostrò un onestà
intellettuale con la sua rara coerenza di rischiare in prima persona per quei principi, certamente oggi non
condivisibili, di cui si era fatto paladino, coerenza che giganteggia nella storia culturale italiana.
Recensione:
E' possibile leggere in formato pdf: ENRICO ALBERTELLI, Recensione [MARTINELLI VITTORIO, La guerra di D'Annunzio. Da poeta e dandy a eroe
di guerra e 'Comandante', Udine, Gaspari, 2001], «Esperienze Letterarie», Anno 2003 - N°1, pag.
124-125.
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