Articoli su Gabriele d'Annunzio
pubblicati nel 2001
ENRICO ALBERTELLI, Il vivere
inesplicabile: rassegna delle biografie dannunziane, TESTO, Anno 2001 - N°41 - Pag.
115-133: Pochi mesi prima del Convegno Le molte vite dell'Imaginifico, Pescara 9-10 novembre 2001,
l'articolo intende fare il punto sulla situzione biografica dannunziana, esaminando l'intera tradizione critica
dedicata alla vita del Poeta e ricostruendone l'immagine che tale storiografia restituì nel corso del XX
secolo. La prima parte analizza la mitizzazione di d'Annunzio durante il regime fascista, in Italia e in Gran
Bretagna. La seconda parte descrive, invece, il crollo del mito dannunziano nel dopoguerra e il tentativo di
approcciare scientificamente l'esistenza dannunziana attraverso un filone critico che da Gatti, Mariano, Barberi
Squarotti arriva fino ai più recenti contributi di Woodhouse e Andreoli, cui sono dedicati le ultime
sezioni dell'articolo.
THOMAS AMOS, Die Anrufung des Lorbeers.
Poetisch-poetologische Konzeptionen bei D'Annunzio und George, ITALIENISCH, Anno 2001 - N°2 - Pag. 74-81:
L'autore discute la poesia Ai lauri di Gabriele D'Annunzio e la traduzione in tedesco di Stefan George
paragonando le poetiche dei due scrittori.
GIORGIO BÁRBERI SQUAROTTI, Sport e letteratura,VERSANTS,
Anno 2001 - N°40 - Pag. 15-50: Lo sport non ha avuto largo spazio nella letteratura italiana, anche se non
mancano notevoli eccezioni: si pensi a Bona, a Marinetti e al futurismo, a d'Annunzio. Secondo l'autore, Marinetti
e d'Annunzio non rappresentano lo sport nel senso di gara sportiva, ma mettono in scena la sfida personale,
l'eroismo del singolo, lo sport come lotta. Il tema sportivo è stato giudicato indegno e dunque non poetabile.
Eppure, nelle sue cinque poesie dedicate all'evento calcistico, Saba vi è riuscito, anche se il suo esempio è
rimasto quasi senza seguito nel Novecento italiano. Proprio a queste poesie Bárberi Squarotti dedica un'analisi
puntuale. Altri casi di poesia calcistica o perlomeno sportiva in cui lo sport è tema centrale del testo, si
trovano in Sereni, Montale, Parronchi, Simonotti Manacorda, Cucchi, Caproni, Garboli e Giudici. Casi sporadici se
si considera la frequenza del tema nelle letterature straniere.
MARISA DI RUSSO, Il "Trionfo della Morte" continua in un
dramma giapponese, RASSEGNA DANNUNZIANA, Anno 2001 - N°40 -Pag. 25-30: Nel primo volume dell''Opera omnia'
di Mori Ôgai (uno dei più famosi letterati giapponesi di fine Ottocento) compare un dramma dal titolo "Kage"
(Ombre), i cui protagonisti portano i nomi di 'Giorgio Aurispa' e 'Hippolyta Sanzo' ed il cui luogo di azione si
chiama 'San Vito'. E' evidente il forte richiamo al "Trionfo della Morte" di d'Annunzio, sebbene non si tratti nè
di una traduzione del romanzo nè di un suo plagio, ma addirittura della sua continuazione. Nel dramma giapponese,
infatti, la storia comincia proprio dal punto in cui il romanzo finisce. Questa particolarità offre lo spunto per
analizzare non solo le omologie tra i due scritti, ma anche il rapporto tra d'Annunzio e la letteratura
giapponese.
FRANCO DI TIZIO, Carteggio di d'Annunzio con il fratello
Antonio, RASSEGNA DANNUNZIANA, Anno 2001 - N°39 - Pag. 1-16: Sono pubblicate in questo saggio le lettere
del carteggio di Gabriele d'Annunzio con il fratello Antonio, emigrato in America alla fine degli anni Venti. Tali
lettere, concentrate nel periodo 1930-1934, mostrano chiaramente l'insanabile contrasto tra i due fratelli.
FRANCO DI TIZIO, Antonino Liberi e d'Annunzio. Carteggio
inedito (1921-1927), RASSEGNA DANNUNZIANA, Anno 2001 - N°40 - Pag. 11-24: E' pubblicato in questa sede il
carteggio inedito tra Gabriele d'Annunzio ed Antonino Liberi, famoso ingegnere comunale di Pescara nonchè marito
di Ernestina d'Annunzio, sorella del Poeta. Il carteggio, che ebbe inizio ancor prima che i due diventassero
cognati, dimostra quanto il Liberi rappresentasse per d'Annunzio il punto di riferimento della sua famiglia
d'origine. Fu Antonino, infatti, a comunicare epistolarmente con il Poeta, per conto della madre, durante gli anni
della 'Capponcina' e nel periodo della 'Grande Guerra'. Le lettere pubblicate in questo saggio riguardano una
parte molto limitata dell'amicizia tra i due personaggi, dal 1921, anno dell'insediamento di d'Annunzio a Villa
Cargnacco, sino al 1927, anno in cui Antonino Liberi e sua figlia furono ricevuti dal Poeta a Gardone. Pag. 11-24
MARIO FUSCO, Gabriele D'Annunzio et la France, REVUE
DES ÉTUDES ITALIENNES, Anno 2001 - N°1-2 - Pag. 81-87: L'autore del contributo si sofferma sul soggiorno francese
di D'Annunzio dal 1910 al 1915, descrivendo quale accoglienza sia stata attribuita allo scrittore, i suoi successi
mondani, le reticenze degli intellettuali.
ENRICO GHIDETTI, Per Ivanos Ciani, RASSEGNA
DANNUNZIANA, Anno 2001 - N°40 - Pag. 37-38: Il saggio ripropone integralmente un intervento su Ivanos Ciani, uno
dei maggiori conoscitori e critici di Gabriele d'Annunzio, a cui, il 10 maggio 2001 presso l'Università di
Macerata, è stata dedicata una giornata di memoria. Lo studioso viene ricordato come un intellettuale consapevole
della responsabilità di critico, vero interprete della poesia e della storia dei suoi dintorni e attivo
collaboratore alla cultura e alla civiltà del proprio tempo.
ELENA LEDDA, Lettere di Gabriele d'Annunzio edite in
periodici dal 1880 al 1938, LEVIA GRAVIA, Anno 2001 - N°3 - Pag. 427-502: Accompagnato da un breve scritto
di carattere introduttivo, viene fornito un elenco, completo di estremi bibliografici, dei corrispondenti a cui
d'Annunzio indirizzò, pubblicandole sulle riviste del tempo, alcune delle sue numerosissime lettere.
ELENA MEAZZA, Affinità e suggestioni shakespeariane nel
teatro di D'Annunzio: "I sogni delle stagioni", IL LETTORE DI PROVINCIA, Anno 2001 - N°112 - Pag. 9-23: Il
saggio si propone di individuare le tracce di una suggestione shakespeariane nel teatro di D'Annunzio, a partire
dalla dimensione onirica (il teatro e la vita come sogno, il sogno come specchio dell'Io profondo), fino ai topoi
della passione amorosa e del suo complemento oppositivo, l'odio, oltre alla magia e alla presenza della
natura.
PAOLO MELANDRI, Una rapsodomanzia
pascolian-dannunziana, RASSEGNA DANNUNZIANA, Anno 2001 - N°39 - Pag. 17-22: Il saggio intende soffermarsi
sulla ricerca di una possibile fonte enniana all'interno del carme dannunziano Ode pour la résurrection
latine. Il d'Annunzio fu, infatti, attento e assiduo lettore di Ennio, grazie anche all'edizione degli Annales
contenuta nell'antologia latina Epos di Giovanni Pascoli, regalatagli proprio dall'autore.
PAOLO MELANDRI, Il testamento di un poeta bilingue,
RASSEGNA DANNUNZIANA, Anno 2001 - N°40, Pag. 31-35: Analisi critica dell'ultimo romanzo dannunziano, "Le dit du
sourd et muet", che racconta il pellegrinaggio di un chierico miracolato e rivela una ambigua retorica del
silenzio. L'opera testimonia l'autentico amore che d'Annunzio ebbe per l'arte ed il mondo francesi.
VITO MORETTI, L'asceta narcisista. Gabriele d'Annunzio e
le ambigue forme della spiritualità, RASSEGNA DANNUNZIANA, Anno 2001 - N°39 - Pag. 23-26: Lo studio,
attraverso l'analisi di alcune delle più famose opere dannunziane, pone in luce quella curiosa alternanza tra
sacro e profano tipica della scrittura del poeta. La spiritualità dannunziana, infatti, per quanto assidua sulla
pagina, non si allontanò mai dai suoi statuti estetici, e si trasformò in un misticismo estetizzante.
GIUSEPPE PAPPONETTI, Il cigno e la ranocchia: d'Annunzio
e De Nino, -Pag. 1-10: Si ripercorre, tramite l'analisi del loro scambio epistolare, il rapporto di
amicizia tra Gabriele d'Annunzio e l'intellettuale abruzzese Antonio De Nino. Quest'ultimo rimase famoso per
numerose opere di pedagogia e folklore tra le quali "Usi e costumi abruzzesi" e il "Messia dell'Abruzzo", alle
quali il d'Annunzio si ispirò per l'ambientazione del suo "Trionfo della Morte", come conferma anche il carteggio.
In calce sono riprodotte le lettere più significative di questo epistolario ed alcune testimonianze, apparse sui
giornali, riguardanti il periodo di frequentazione dei due autori.
ETTORE PARATORE, Influssi dannunziani nella poesia
albanese, RASSEGNA DANNUNZIANA, Anno 2001 - N°39 - Pag. 29: Si analizzano i rapporti tra Gabriele
d'Annunzio e le varie letterature europee, in particolare quella albanese, di cui il poeta divenne spesso maestro
e modello.
EDOARDO TIBONI, Ettore Paratore e i suoi studi
dannunziani, RASSEGNA DANNUNZIANA, Anno 2001 - N°39 - Pag. 27-28: Omaggio al ricordo di Ettore Paratore,
illustre collaboratore della rivista, presidente per un decennio del Centro nazionale di Studi dannunziani, nonchè
grande conoscitore e ammiratore di Gabriele d'Annunzio.
EDOARDO TIBONI, Vate della modernità, RASSEGNA
DANNUNZIANA, Anno 2001 - N°40 - Pag. 39-40: E' pubblicato in questa sede un intervento, tenutosi a Chieti il 21
settembre 2001 durante la giornata di studio su "D'Annunzio vate della modernità", che analizza i rapporti tra il
Poeta e quelli che allora si proponevano come i moderni mezzi di comunicazione, tra i quali il cinema
sonoro.
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