Articoli su Gabriele d'Annunzio
pubblicati nel 2000
ANNAMARIA ANDREOLI, Per una ridefinizione dell'estetismo
di d'Annunzio, PARAGONE, Anno 2000 - N°27-28-29 - Pag. 38-65: L'A. percorre passi di opere e scritti meno
noti del poeta, articoli, lettere e appunti, per rileggere il suo estetismo nella luce non esclusivamente
edonistica di una cura e dedizione per il patrimonio comune dell'arte; di un travaglio civile, se non morale, e
nello stesso tempo compositivo.
GUIDO BALDI, Crisi del soggetto e maschera estetica nel
"Piacere", MODERNA, Anno 2000 - N°1 - Pag. 41-65: L'A. individua nel romanzo dannunziano il tramonto del
soggetto sommerso dalla forza dirompente di un eros esuberante. Il Piacere segnerebbe in particolare
l'anticipazione di un eroe superomistico già sbozzato in nuce nella figura dell'artista, del faber.
CHIARA BIANCHI, Il "Sogno" dannunziano di Gian Francesco
Malipiero, RASSEGNA DANNUNZIANA, Anno 2000 - N°37 - Pag. 45-48 Al centro di tale studio è la figura di
Gian Francesco Malipiero, musicista veneto innamoratosi dell'opera dannunziana Sogno d'un tramonto
d'autunno, ed il suo tentativo invano di ottenere, da parte del Poeta, il permesso di pubblicarne la
partitura musicale.
CARLO CARENA, Per Ivanos Ciani, RASSEGNA
DANNUNZIANA, Anno 2000 - N°37 - Pag. 61-63: L'articolo è stato scritto in occasione della dipartita di Ivanos
Ciani, grande dannunzista che al Poeta dedicò un'intera vita. Dello studioso Ciani sono ricordate non solo le
virtù umane ma, soprattutto, le grandi qualità di critico e filologo, che lo resero in totale simbiosi con
l'oggetto del suo studio. L'articolo è corredato da una bibliografia degli scritti di Ivanos Ciani a cura di Milva
Maria Cappellini, Giorgio Grillo e Giuseppe Papponetti.
GIOVANNI D'ALESSANDRO, D'Annunzio-Fauno amatore di ninfe
fuggenti, RASSEGNA DANNUNZIANA, Anno 2000 - N°38 - Pag. 49: Intervento polemico sopra una presunta
patologia sessuale che emergerebbe da un'affermazione del d'Annunzio contenuta nel carteggio con la pianista Luisa
Bàccara.
ADRIENNE S. DEFENDI, Stage Directions as Revelatory
MasK: D'Annunzio's "La città morta", LINGUA E STILE, Anno 2000 - N°3 - Pag. 505-520: Il saggio esamina il
rapporto dialogico fra il testo drammatico e il testo delle didascalie in La citta morta di D'Annunzio.
L'autrice mette in evidenza l'aspetto metanarrativo trovato nei due testi il quale rivela un tentativo persistente
dello scrittore di rinnovare il dramma e di superare le limitazioni della rappresentazione drammatica.
LUISA DE TOMMASO, Dante De Carolis restauratore e
decoratore di casa d'Annunzio, RASSEGNA DANNUNZIANA, Anno 2000 - N°37 - Pag. 57-60: Gli ultimi lavori di
restaurazione della casa natale di d'Annunzio offrono lo spunto per ricordare il personaggio di Dante De Carolis,
pittore a cui fu affidato, nel 1937, l'incarico dei restauri e delle decorazioni interne della casa del Poeta.
All'interno dell'articolo sono presenti alcune riproduzioni d'immagini di tali decorazioni effettuate dal De
Carolis.
FRANCO DI TIZIO, Le memorie di Italo Rossignoli,
RASSEGNA DANNUNZIANA, Anno 2000 - N°37 - Pag. 11-24: Si descrive, in anteprima, il memoriale di Italo Rossignoli,
attendente di d'Annunzio dal 1915 al 1921, ed, in seguito, suo maggiordomo e capoguardia. L'epistolario contiene
notizie inedite sul Poeta - soldato (relative agli anni 1915-1929) che mostrano un d'Annunzio diverso da quello
descritto nelle sue biografie. L'articolo è corredato da riproduzioni di foto che ritraggono d'Annunzio e
Rossignoli tra il 1915 ed il 1919.
FRANCO DI TIZIO, Giovanni Nesti, medico di Giusini nelle
lettere di d'Annunzio e nella rievocazione di Cesare Frugoni, RASSEGNA DANNUNZIANA, Anno 2000 - N°38 -
Pag. 17-26: Un fondo d'archivio, contenente lettere e dediche del d'Annunzio a Giovanni Nesti, porta nuova luce
sul rapporto del poeta con la contessa Giuseppina Mancini, di cui si ripercorrono minutamente le fasi. A questa
cronaca segue una commemorazione che del medico fece Cesare Frugoni.
DONATELLA FEDELE, La Divina e il Dottor Mistico. Lettere
di Eleonora Duse ad Angelo Conti, CRITICA LETTERARIA, Anno 2000 - N°2 - Pag. 297-333: Vengono pubblicate
alcune lettere inviate da Eleonora Duse ad Angelo Conti tra il 1896 e il 1897. Nel saggio che le accompagna sono
messi in rilievo non soltanto i vincoli di amicizia tra la Divina e Conti ma anche i rapporti tra quest'ultimo e
D'Annunzio, a cui Conti era legato da amicizie comuni e dalla collaborazione agli stessi giornali.
VALERIA GIANNANTONIO, Il primo d'Annunzio tra musicalità
e mito, CRITICA LETTERARIA, Anno 2000 - N°3 - Pag. 531-545: Il saggio esamina l'evoluzione della
produzione sia poetica che narrativa di D'Annunzio, dalle prime esperienze, ispirate al modello carducciano e
verghiano, all'assunzione di altri riferimenti letterari quali i parnassiani o i naturalisti francesi.
PIETRO GIBELLINI, Le ebbrezze del vate astemio,
RASSEGNA DANNUNZIANA, Anno 2000 - N°37 - Pag. 49-53: Si propone una particolare lettura delle opere dannunziane,
analizzate nei loro riferimenti all'immagine del 'vino'. Il Poeta, infatti, del tutto astemio come ricordano le
sue biograie, giocò con le varie connotazioni negative e positive del vino, descrivendolo ora come un veleno
camuffato da medicina obliosa, ora come un parente stretto della sensualità e dell'amore.
EMMA GRIMALDI, "Chiome nere... con qualcosa d'altro",
FORUM ITALICUM, Anno 2000 - N°1 - Pag. 49-76: Partendo da due celebri spunti lirici, "Erano i capei d'oro a l'aura
sparsi" di Petrarca e "Quando da un poggio aereo / il biondo crin gemmata" di Manzoni, entrambi riguardanti solari
luminescenze di lunghe chiome bionde, nel saggio vengono evidenziate le possibili fascinazioni suscitate da caste
nerissime trecce, o eventuali, più capricciosi e trasgressivi riccioli, ugualmente bruni. Il discorso, avendo per
microtema le chiome femminili, viene condotto analizzando il ruolo simbolico e semantico che viene attribuito ai
capelli femminili dai maggiori rappresentanti della tradizione letteraria italiana.
FRANK RUTGER HAUSMANN, Skepsis, Zweifel oder Stolz?
Italien, Deutschland un die 'Italianità', ITALIENISCH, Anno 2000 - N°1 - Pag. 2-18: 'Italianità' è un mito
moderno che ha una forza particolare da ricollegare, non tanto ad un avvenimento storico o ad una persona, quanto
ad un'idea divenuta realtà dopo parecchi secoli con la creazione dello stato unitario italiano, fra il 1866-1870.
Nella prima parte di questo saggio, di carattere storico e concettuale, vengono raccolte le attestazioni
comprovanti il concetto di 'italianità'. Nella seconda parte vengono analizzate tre canzoni rispettivamente del
Petrarca, Leopardi e D'Annunzio, che in modo implicito propongono il tema dell'Italianità e riempiono di vita le
discussioni storico-concettuali.
ANDREA LOMBARDINILO, La scomparsa di Guy Tosi, tra i
maggiori dannunzisti francesi, RASSEGNA DANNUNZIANA, Anno 2000 - N°38 - Pag. 47-48: Memoria
dell'italianista che studiò i rapporti di d'Annunzio con la Francia e le diverse influenze che la cultura francese
esercitò sulla sua opera. Segue una bibliografia degli scritti dello studioso.
ATTILIO MAZZA, Il nuovo Museo della Guerra al
Vittoriale, RASSEGNA DANNUNZIANA, Anno 2000 - N°38 - Pag. 43-46: Intervento polemico sull'ideazione e i
criteri di gestione del nuovo Museo della Guerra del Vittoriale.
ATTILIO MAZZA, Le dimore della poesia, RASSEGNA
DANNUNZIANA, Anno 2000 - N°38 - Pag. 52: Intervista a Gilberto Pizzamiglio, segretario e organizzatore
dell'Associazione internazionale per gli studi di lingua e letteratura italiana, su un convegno tenutosi al
Vittoriale e incentrato sulle dimore dei poeti italiani.
ATTILIO MAZZA, Lettere d'amore e d'amicizia. I messaggi
di Gabriele d'Annunzio a Luisa Bàccara, RASSEGNA DANNUNZIANA, Anno 2000 - N°37 - Pag. 35-40: E' illustrato
il carteggio tra Gabriele d'Annunzio e Luisa Bàccara, la 'Signora del Vittoriale' che rimase vicino al poeta fino
al suo ultimo respiro. I gruppi di lettere analizzati offrono diversi spunti tematici, a partire da quello
centrale costituito dal raporto amoroso d'Annunzio - Bàccara, per terminare con quello esistenzialisico generato
dalla profonda malinconia che accompagnò il poeta nei suoi ultimi anni trascorsi sul Garda.
ALESSANDRA MILANO, La " Parisina " di D'Annunzio e
Mascagni, OTTO / NOVECENTO, Anno 2000 - N°1 - Pag. 39-78: L'articolo ci racconta con minuzia le vicende
legate al tentativo di musicare la "Parisina" di Gabriele D'Annunzio. Così dopo la rinuncia di Puccini, fu
Mascagni ad accettare l'arduo incarico. Grande fu lo sforzo del musicista di rapportarsi alla lunghezza e alla
difficoltà del verso dannunziano. L'opera andò in scena il 15 Dicembre 1915. Impressionante è comunque la fedeltà
mantenuta dal Mascagni nei confronti del testo poetico, come se attraverso la musica avesse voluto rendere
l'estetismo e la sinestesia del verso del poeta abbruzzese; egli inoltre non fu soltanto il compositore ma anche
l'allestitore delle scene.In verità però, pur usando con maestria la musica, spesso Mascagni non riesce a
raggiungere la vera sintesi con la poesia di D'Annunzio.
VITO MORETTI, Storia di un'amicizia nel carteggio
inedito Janni - d'Annunzio, RASSEGNA DANNUNZIANA, Anno 2000 - N°37 - Pag. 25-34 E' illustrato il carteggio
tra d'Annunzio ed Ettore Janni, conosciuto dal poeta attraverso le pagine dei giornali abruzzesi, nei mesi roventi
della sua candidatura elettorale. Le lettere, pubblicate in questa sede per la prima volta, con annotazioni in
calce e postille di corredo, forniscono notizie sul periodo 'francese' del d'Annunzio, e fanno luce su una delle
più interessanti amicizie del poeta in seno al "Corriere della Sera".
ANACLETO MOSCONI, Un'epigrafe francescana al
Vittoriale, RASSEGNA DANNUNZIANA, Anno 2000 - N°37 - Pag. 54-56: Un'epigrafe francescana, situata ancor
oggi nel lato destro del piazzale del Vittoriale, fornisce all'A. di questo saggio l'occasione per ricordare
brevemente il legame che unì d'Annunzio al Santo di Assisi, di cui il poeta fu molto devoto.
BRUNO PORCELLI, Arsenio, Arletta, Crisalide, Esterina e
le metamorfosi dell'"Alcyone", RASSEGNA EUROPEA DI LETTERATURA ITALIANA, Anno 2000 - N°15 - Pag.
67-81:Viene offerta una lettura intertestuale di Alcyone e di quei testi montaliani in cui ricorre il tema
dell'interazione uomo-natura. Si sostiene la tesi secondo cui Montale, nonostante l'adozione di termini in grado
di rievocare gli stessi effetti luministici presenti nella natura esaltata dal D'Annunzio, con un processo inverso
alla salvifica fusione panica, rivelatrice del divino nell'uomo, canti la solitudine dell'uomo moderno,
simbolicamente rinchiuso in un guscio 'arboreo'.
MARIA GIOVANNA SANJUST, Carteggio d'Annunzio-Mondadori.
Appunti per l'edizione del complesso delle lettere, RASSEGNA DANNUNZIANA, Anno 2000 - N°38 - Pag. 1-10: Lo
scambio epistolare con Mondadori, relativo agli anni del Vittoriale, ripercorre le trattative per la realizzazione
dell'Opera omnia e si sovrappone alla corrispondenza con Mussolini, in cui appare il rapporto di d'Annunzio
con la politica. Si riportano brani delle lettere.
VITO SALIERNO, Joyce, d'Annunzio e l'idea
dell'esilio, RASSEGNA DANNUNZIANA, Anno 2000 - N°37 - Pag. 1-9: Si propone un confronto tra le opere
letterarie di d'Annunzio e quelle di Joyce, legate, secondo l'autore, da evidenti analogie. Ad unire i due
personaggi contibuì, inoltre, la stessa idea di vita: un continuo esilio dal mondo, esplicitato in Joyce nella
solitudine del suo eroe Dedalus, ed in d'Annunzio nel suo finale esilio al Vittoriale.
DOROTEA SIMONETTI, La "Miniera di Falun" di Hofmannsthal
e la "Gioconda" di d'Annunzio, RASSEGNA DANNUNZIANA, Anno 2000 - N°38 - Pag. 11-16: L'A. instaura uno
stretto confronto tra i due drammi, nei quali dominano le figure simboliche di bellezza medusea e il mito
ottocentesco dell'arte assoluta e totalizzante, pur nella differenza ideologico-letteraria tra i due autori.
ANTONIO STORACE, Cagni, d'Annunzio e 'la più grande
Italia', RASSEGNA DANNUNZIANA, Anno 2000 - N°38 - Pag. 35-42 I rapporti tra d'Annunzio e Umberto Cagni,
militare eroico e avventuroso, celebrati nelle Canzoni della Gesta d'oltremare e nel Notturno.
PAOLO TAMAGNO, Le lettere di Ariel alla piccola Melitta
senza pace, RASSEGNA DANNUNZIANA, Anno 2000 - N°37 - Pag. 41-44: Sono commentate alcune delle lettere che
Gabriele d'Annunzio scrisse a Letizia Giupponi De Felici, una delle fanciulle amate dal poeta, soprannominata
affettuosamente 'Melitta'. Le lettere, che cambiando stile acquistano il linguaggio tipico dell'epistola
familiare, confermano l'immagine di un uomo che ebbe il dono di legare indissolubilmente a sé le persone
possedendone prima l'anima del corpo.
JOHN WOODHOUSE, D'Annunzio e l'impresa fiumana: reazioni
britanniche. Con uno studio delle carte diplomatiche inedite del 'Foreign Office', RASSEGNA DANNUNZIANA,
Anno 2000 - N°38 - Pag. 27-31: Con la lettura di alcune carte del Ministero degli Affari Esteri inglese, lo
studioso identifica nell'impresa fiumana l'evento determinante delle successive difficoltà diplomatiche e
diffidenze umane tra Inghilterra e Italia.
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